Alpini e molestie
20 maggio 2022
L’Adunata nazionale degli alpini del 2022, quella di Rimini e San Marino, non sarà ricordata solo per essere stata rimandata per 2 anni a causa del COVID-19, era infatti programmata per il 2020, ma per il clamore suscitato dalle denunce di molestie che alcune donne hanno detto di aver subito.
Avevamo preparato questo articolo subito dopo che le notizie su questi fatti erano uscite, ma poi abbiamo preferito attendere per vedere quali fossero le reazioni, i commenti, le posizioni.
Bisogna anche dire che noi, per vicende personali, siamo buoni conoscitori dell’ambiente dell’Associazione Nazionale Alpini (A.N.A.) e per le stesse vicende, nutriamo particolare simpatia sia per il Corpo, sia per l’Associazione.
Cosa è successo?
Detto questo veniamo a ciò che è accaduto. Più di 100 donne forse 200, hanno detto, alcune denunciato, di aver subito molestie. Molestie a sfondo sessuale. Frasi volgari, inviti espliciti, palpeggiamenti, accerchiamenti, il tutto condito con evidente stato di abuso alcoolico da parte dei fautori.
Va detto che in tutte le comunità si corre il rischio che ci sia una percentuale di imbecilli, in particolare se l’aggregazione è numerosa ed estremamente eterogenea e copre varie età, condizioni sociali, istruzione, cultura. L’A.N.A. non è esente da questa possibilità.
Poi ci sono i commenti “politici” che ancora una volta più che considerare i fatti, cavalcano l’onda in funzione del consenso che vogliono ottenere. Allora sentiamo una ministra che dichiara la propria indignazione “… in particolare perché queste molestie sono fatte da persone al servizio dello Stato”. Allora si pensa ai militari in servizio e che l’Adunata sia l’adunata dei militari alpini. Ma non si possono fare dichiarazioni se non si sa di cosa si parla. Da altra parte una amministratrice regionale che dichiara che “…è un piacere sentirsi fischiare dietro per strada da parte degli uomini“. Cosa vogliamo aggiungere se non sconforto?
Cos'è l'A.N.A.
L’A.N.A. acronimo di Associazione Nazionale Alpini (sito), fondata a Milano nel 1919, conta circa 300.000 iscritti, suddivisi nelle varie Sezioni e Gruppi con una diffusione capillare nel territorio. Di questi si può stimare che circa un terzo (di questi tempi anche meno) partecipano alle adunate nazionali. Gli iscritti sono per la maggior parte persone (uomini e donne) che hanno svolto il servizio militare nelle Truppe Alpine, cioè nelle varie Armi che le compongono (Alpini propriamente detti che sono fanti, Artiglieri, Genieri, Guastatori, Paracadutisti, Trasmettitori, Autieri e altri), tutti comunemente chiamati Alpini e che portano lo stesso famoso cappello con la penna. Possono essere anche militari alpini in servizio. Oltre a questi soci ordinari, ci sono i soci aggregati, cioè coloro che vogliono far parte dell’A.N.A. ma non hanno fatto il militare nelle Truppe Alpine o non lo hanno fatto per nulla.
Molti di questi soci non alpini sono iscritti per poter svolgere servizio nella Protezione Civile A.N.A. assieme ai soci Alpini.
Chi partecipa alle adunate degli Alpini
Alle adunate dovrebbero teoricamente partecipare i soci, in realtà si trasformano in una festa di popolo che coinvolge famigliari, amici, amici degli amici e anche chi non c’entra nulla. E’ facile capire che nella città che ospita l’adunata si riversa un numero importante di persone, che può superare le 300-350.000 (le stime ufficiali in genere sono più abbondanti).
Tutto questo accade da oltre 100 anni.
In questa moltitudine di anni e di persone hanno trovato e trovano spazio per “infilarsi” anche ladri, borseggiatori, ubriaconi, cascamorti, frustrati e altre categorie umane non proprio edificanti, ma che nulla hanno a che fare con gli alpini.
Cosa fare
Quello che (purtroppo) A.N.A. non ha ancora fatto o capito è che bisogna adeguarsi ai tempi, ai modi di vedere e recepire le cose dei giorni nostri. La percezione di certi atteggiamenti oggi è comunque diversa da una volta.
In ogni caso quando il comportamento diventa molesto, che sia verso le donne o che coinvolga chiunque altro, non va mai giustificato, né accettato e troppo si lascia al “deterioramento” dei comportamenti in piazza, in particolare nella serata/notte che precede il giorno della sfilata.
Durante le giornate dell’adunata è molto forte la presenza delle forze dell’ordine, ma è piuttosto difficile pensare che possano rilevare comportamenti molesti che non siano macroscopicamente evidenti.
Più incisivo, in questo senso, dovrebbe essere il servizio d’ordine interno all’A.N.A. (S.O.N.) il cui personale (alpino) saprebbe maggiormente individuare e distinguere gli Alpini dai falsi alpini, i comportamenti che possono andare oltre il limite; richiamando, identificando, segnalando e nella necessità, richiedendo l’intervento delle Forze dell’Ordine.
Le modalità di svolgimento delle adunate vanno riviste in modo da emarginare coloro che con gli Alpini e la sana tradizione alpina, nulla hanno a che fare. E se qualche socio non si comporta in modo adeguato va adeguatamente sanzionato. Ad esempio si potrebbero rilasciare ai partecipanti (a cura delle Sezioni A.N.A.) tesserini identificativi, che devono essere portati dai soci e dagli accompagnatori. L’A.N.A. deve raccogliere nelle iscrizioni e rinnovi i c.f. dei soci, cosa che oggi non fa, limitando così doppioni, false dichiarazioni, che non sono molte, ma ci sono. Va rivisto lo Statuto e i Regolamenti associativi.
Aggiornamento - Alpini a scuola di comportamento
febbraio 2023
A distanza di un anno, all’avvicinarsi dell’Adunata Nazionale degli Alpini di Udine, ecco che viene avviata un’azione, a nostro avviso meritoria, dalla direzione A.N.A. di Milano per dare un segno tangibile di rispetto e di cultura.
E’ stato attivato il sito controlemolestie.it nel quale trovare le ragioni di tale iniziativa e contribuire al cambiamento culturale necessario perché il rispetto, l’emancipazione, l’educazione siano vincitori sull’ignoranza, il maschilismo, il bullismo.
(sotto un articolo del Giornale di Vicenza 07/02/2023 sull’argomento)