L'invasione dell'Ucraina
04/03/2022
Kiev? La conoscevamo come una delle principali città, dell’U.R.S.S.. La Crimea? Sì certo! Quella di Lamarmora e i bersaglieri. Il Donbass? Mai sentito. Ah no, significa “bacino del Don”, allora sì, il fiume Don: la ritirata di Russia, gli alpini. Poco altro. Pensiamo che per i più era questo quello che veniva in mente sentendo nominare questi luoghi e poi scoprire che sono in Ucraina.
Ma nomi come Mariupol, Donetsk, Luhansk, Dniepro, Kherson, Kharkiv e altri ancora ci erano sconosciuti e oggi, in pochi giorni sono diventati tragicamente familiari. (vedi la mappa dell’Ucraina)
Colpe e rimedi dell'Europa
In tutto quello che sta accadendo in Ucraina quali sono le nostre (di noi “occidentali”) colpe? Assenza nelle crisi della Crimea e del Donbass, scarsità di una politica seria e condivisa sulle fonti energetiche rinnovabili e attuabili “in casa” e quindi grande dipendenza energetica dai paesi extra UE, una maggior capacità militare prettamente europea impegnando meno gli Stati Uniti, maggior coesione e condivisione tra gli stati dell’Unione.
Ora quello che serve fare è una forte azione diplomatica a sostegno dell’Ucraina, accompagnata da una forte pressione sanzionatoria nei confronti della Russia, per ottenere subito il “cessate il fuoco” e poi il ritiro delle truppe russe.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, eletto democraticamente nel 2019, va ora sostenuto senza condizioni da parte dell’Unione Europea e dalla NATO.
Aiuti umanitari sia nell’accoglienza dei profughi, sia dentro i confini ucraini. Sostegno con forniture militari, ma senza impiego diretto di truppe dei paesi NATO.
Perchè Putin ha invaso l'Ucraina
Se Vladimir Putin avesse voluto solo aiutare i separatisti del Donbass e forzare l’Ucraina a rinunciare ad aderire all’ Unione Europea e alla NATO utilizzando la forza, gli sarebbe bastato impiegare localmente la forza aerea e quella missilistica, colpendo punti nevralgici ucraini per poi andare ad un tavolo negoziale nel quale imporre le sue condizioni.
Così ovviamente non è. Le forze armate russe sono impiegate in tutte le loro espressioni: reparti corazzati, fanteria, aviazione con aerei ed elicotteri, missili su batterie mobili e “cruise” a lunga percorrenza, paracadutisti, marina e truppe da sbarco, infiltrati e “corpi speciali”.
Tutto questo impiegato su vari fronti che coprono il perimetro dell’Ucraina dalla Bielorussia a nord, scendendo per tutto il confine con la Russia ad est, fino al mare di Azov e Mar Nero a sud fino a Odessa, il tutto convergendo verso l’interno colpendo e occupando le città a partire dalle più importanti e popolose.
Quindi una vera e propria campagna di annientamento e conquista dell’Ucraina, ma anche una grande prova generale di guerra su larga scala, testando e addestrando le truppe e i mezzi russi.
Oggi, nella notte, è stata bombardata la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Anche questa una dimostrazione di forza e minaccia rivolta all’occidente più che all’Ucraina. Un messaggio chiaro e terribile da parte di Vladimir Putin: “Se non mi lasciate l’Ucraina posso creare una catastrofe nucleare che vi colpirà”.
Putin sta giocando pesante, ma sta anche peccando di arroganza ed onnipotenza, disprezzando il valore della vita altrui. In pochi giorni i morti russi (militari) sono migliaia e ha colpito innocenti civili ucraini.
Così facendo è destinato a fallire e a perdere questa folle scalata al potere dominante e assoluto.
Bisogna impedire che fino alla caduta di Putin il prezzo da pagare in vite, distruzioni e crisi economica in Europa siano troppo alti.
(continua con: considerazioni sulla guerra tra Russia e Ucraina)